MasterMax ha scritto:Ultima cosa, poi non ti rispondo più perchè sei tu che continui a mettermi in bocca parole che non ho detto.
Riguardo se giocatore e personaggi sono o non sono legati, l'ABC dice che un giocatore interpreta un personaggio e (secondo te) questo indica che dovrebbe esserne "slegato", invece come certo saprai, durante il GDR non si mette una maschera, ma spesso la si toglie. Il giocatore "libera" parte di se nel personaggio, allo stesso modo in cui un attore mette parte di se nel personaggio che interpreta. Quindi un giocatore "casinista" finirà sempre per fare un personaggio che, se non sempre e totalmente, sarà casinista.
E con questo, senza acredine da parte mia, chiudo il discorso.
Opinioni Mastermax
A 15 anni, un ragazzo del mio giro aveva un Gioco di ruolo (se non sbaglio di produzinoe e con autori italiani) in cui L'invito era non di creare l'eroe che avremmo voluto interpretare, ma di usare l'archetipo di personaggio che più rispecchiava il se stesso nella realtà in prefazione il presupposto che D&D diceva balle credendo che ognuo avrebbe potuto interpretare qualcosa che non era.
(l'ambientazione allora non mi piaceva era ambientato al tempo delle crociate con la presenza del bestiario medievale, skiopodi e tutte le robe che poi ho ritrovato nel libro di U. Ece "Baudolino)
Che l'attore sia un vaso comunicante con il personaggio che crea, e che finisca per metterci del suo in quel personaggio è vero, ma è vero spesso il contrario, in cui proprio per essersi calato profondamente in quel personaggio è il suo Io Ordinario ad esserne influenzato (spesso negativamente).
L'attore professionista però sa e deve separare il suo modo di essere e il modo di essere del suo personaggio. In primis perchè alla lunga la sua professionalità sarebbe legata solo ad un personaggio o ad uno stereotipo di se stesso.
Secondariamente perchè nessun regista vorrebbe avere un attore che fa solo quello che è, sarebbe come avere un martello che schiaccia solo i chiodi di un tipo in mano ad un carpentiere. Insomma disfunzionale nel 99% dei casi.
Mio fratello piccolo è un attore di teatro professionista. Uno dei suoi più grandi sforzi professionali è concentrarsi prima di entrare in scena per fare in modo che il mondo intorno (teatro, prove, rapporti con il resto della troupe) resti escluso dalla scena. Se un altro attore ti sta sulle scatole, e non sei capace di recitare sinceramente a prescindere dai rapporti tra te e lui ma badando solo ai rapporti tra il tuo personaggio e il suo personaggio allora non sei un professinista e cmq il pubblico si accorge inconsciamente e la "sospensione del giudizio" presupposto alle opere di fantasia fa a ramengo.
Gdr è un gioco di interpretazione, ognuno può sentirsi stimolato a interpretare sestesso in un mondo fantastico (io sono così), ma questa non è nè regola nè necessità. Potrei scegliere di comportarmi e darmi caratteristiche completamente svincolate e agire di conseguenza (auguri: o sei un professionista o sei sul filo del rasoio).
capisco l'amor di polemica, ma pregherei ENTRAMBI di mantenere la questione legata alla visione personale e non a problami assoluti o principi invalicabili. ognuno ha le sue convinzioni mutuate dalle sue esperienze: tenetevele. non è necessario convincere nessuno, specie perchè così facendo cominciano a partire accuse: tu mi freintendi, tu alloora sostieni etc. etc. -consideratelo un warning