Persisto nel voler portare in vita scenici ispirati al mondo di Tolkien questa volta dedicandomi alla fazione oscura.
Il diorama che vi presento oggi è la fortezza simbolo del male per antonomasia nel mondo di Tolkien: Barad dur.

Premessa: Il progetto
Trattandosi di un progetto su larga scala (2,5m x 2m di base e quasi 3m di altezza) completamente smontabile per poter essere costruito in una cantina e trasportato con un furgoncino, mi sono appoggiato a un modello CAD 3D per poter gestire meglio le dimensioni e la scomposizione in sezioni.
Prima parte: i bastioni e le torri
Per la realizzazione di questo progetto mi sono mosso in maniera un po’ atipica, partendo dai dettagli e lasciando per seconda la struttura in quanto non avevo ancora ben chiaro che tipo di materiali utilizzare.
Ho iniziato tagliando il polistirene estruso con la mia nuova proxxon



Sempre con il polistirene estruso ho realizzato anche le sei torri frontali, i due supporti per il ponte e le due torri di ingresso, che ho decorato con gli scarti del materiale spugnoso asportati precedentemente dalle torri laterali.


Per i nove bastioni ho realizzato la struttura sempre in polistirene e ho utilizzato della semplice carta da stampante per aggiungere il motivo ondulato.

Seconda parte: la torre superiore
Finiti i dettagli principali sono passato alla costruzione della parte alta della torre partendo da un tubo di scarico in PVC al quale ho aggiunto degli anelli di polistirolo per creare i piani.

Per avvolgere la struttura e creare una base per le decorazioni ho utilizzato un tappetino per cassetti della cucina che viene normalmente utilizzato per non rovinarne il fondo dei mobili. Ho preferito questo materiale ad altre soluzioni primo per il prezzo contenuto e secondo perché mi ha consentito di avere una base molto solida sulla quale appoggiarmi.

A questo punto ho iniziato a decorare l’intera struttura realizzando guglie, punte, merlature e decorazioni varie con polistirene e carta.
Per le finestre e altri dettagli ho utilizzato lo stesso materiale spugnoso delle torri laterali.






Per la parte superiore, che ospita l’occhio di Sauron, ho voluto realizzare una sezione girevole che consentisse all’occhio di ruotare in un arco di 180 gradi. A questo scopo ho utilizzato un motore stepper da modellismo normalmente usato per dirigere i timoni delle barche radiocomandate.

Ho pilotato il motore collegandolo direttamente a una mia vecchia scheda Arduino Uno che ho programmato da computer.

L’occhio in sé è formato da un faretto led a 220v dal diametro di 11cm e una struttura di supporto che ho disegnato al CAD e stampato in 3D, in modo da poter inserire i supporti in legno. Ho aggiunto la pupilla e rivestito il tutto con del cotone idrofilo per creare l’effetto delle fiamme.


Terza parte: la struttura della fortezza
Per la realizzazione della struttura base della fortezza ho creato tre cinte di mura distinte per poter gestire meglio il trasporto. Lo scheletro della cinta più bassa è realizzato in polistirene e rivestito questa volta con una copertura di policarbonato flessibile che ci utilizza anche per le serre da orto.

Una delle sfide maggiori di questo progetto è stato gestire la modularità e cercare di far combaciare tutti i pezzi realizzati. Per poter assemblare il tutto più facilmente ogni pezzo e il suo punto corrispondente nella struttura è stato dotato di un magnete. Qua sotto potete infatti vedere la prima di tante prove di montaggio nella quale potete notare l’aggiunta di alcuni ponti sospesi realizzati sempre in polistirene.

Per la seconda cinta di mura ho utilizzato la stessa tecnica costruttiva della prima, andando anche in questo caso a realizzare dodici decorazioni smontabili (e magnetizzate) sempre in polistirene con alcuni dettagli in carta e materiale spugnoso.

Per la terza e ultima cinta di mura lo scheletro è realizzato sempre in polistirene ma questa volta ricoperto dal solito materiale spugnoso invece che dal policarbonato (scelta fatta per via del peso). Anche in questo caso ho aggiunto dettagli realizzati in polistirene e carta.


Quarta parte: la base
Per la realizzazione della base ho utilizzato sedici pannelli di polistirolo espanso 50x100 cm alti 2cm disponendoli a coppie e su due strati per realizzare in totale quattro pannelli da 1m x 1m alti 4 cm. Ho successivamente creato il piano di appoggio per la struttura principale utilizzando una lastra di polistirene estruso sostenuta da vari oggetti (nella foto potete notare un pacco Amazon e un vaso da fiori



Ho quindi provveduto a fare una nuova prova di montaggio nella quale finalmente la struttura cominciava ad avere una forma definita.


Intorno alla struttura ho realizzato un rialzo per circoscrivere la parte che ospiterà la lava. Nella parte frontale ho aggiunto due rampe dritte di polistirolo.

Guardando la struttura parzialmente montata non mi soddisfaceva a pieno; quindi, ho deciso di realizzare altre due rampe, questa volta curve, da porre nella parte frontale del modello. In questo caso ho realizzato la struttura in polistirolo, impiegando anche della schiuma di poliuretano per una robustezza maggiore, resa cava all’interno per poter inserire delle vaschette per l’acqua. In questa parte infatti ho realizzato tre fumarole utilizzando dei diffusori a ultrasuoni.


Purtroppo, mi sono accorto di non aver scattato foto della struttura posteriore del modello prima della realizzazione della roccia, in ogni caso i tre moduli che compongono la parte posteriore sono sempre realizzati in polistirene.
Quinta parte: la roccia
Dedico un’intera sezione alla roccia poiché è stata veramente un incubo da realizzare data la superficie. Cominciando dalla parte posteriore, ho incollato uno strato di corteccia su ogni zona proseguendo poi nella parte davanti e creando le varie “montagnole” per l’appoggio delle torri.


Ho riempito le fessure tra i vari prezzi di corteccia con della schiuma di poliuretano per uniformare il tutto, avvolgendo nella pellicola trasparente le torri e i bastioni in modo che la schiuma si attaccasse solo alla corteccia.


A questo punto sono andato a strappare, a mano, tutta la schiuma per sagomare la roccia e renderla più uniforme. Ho ripetuto lo stesso processo anche su tutto il resto della base e delle rampe.




Uniformando tutto con la schiuma ho ottenuto un effetto molto soddisfacente ma come conseguenza tutte le parti (i quattro pannelli di base, le cinte di mura e le sezioni di roccia posteriori) era unite, ho dovuto quindi separarle nuovamente andando a tagliare con un cutter lungo le linee delle varie sezioni, provando poi a rimontare il tutto.
Sesta parte: il colore
Completata infine la struttura sono passato alla fase di pittura, fase sempre molto critica per me.
Ho iniziato dando il colore di fondo con l’aerografo a tutta la struttura, in questo caso un grigio antracite, applicato in 2/3 mani per una copertura perfetta.

Una volta asciutta sono passato a sperimentare vari colori per mettere in risalto i vari dettagli della struttura. Dopo svariate prove ho optato per un color oro con l’aggiunta di qualche goccia di arancione.

Per quanto riguarda l’occhio ho utilizzato anche in questo caso l’aerografo partendo dal giallo per andare man mano a scurire le varie zone del fuoco con arancione rosso e infine nero.

Per quanto riguarda la roccia ho avuto il problema di uniformare visivamente corteccia e schiuma di poliuretano. Per fare ciò ho dato inizialmente uno strato di colla vinilica pura su tutte le parti di schiuma per indurirle e chiudere i fori. Successivamente ho steso uno strato di vernice spray nera su tutta la superficie compresa la corteccia. Una volta asciutta ho passato una mano di tempera nera molto densa su tutta la superficie per cercare di uniformare ancora di più i due materiali. Infine, ho applicato due mani di colore diverso con la tecnica del dry brush. Per il primo colore ho utilizzando un grigio classico con una punta di blu, per il secondo ho optato invece per un grigio più chiaro in modo da mettere in risalto alcune zone. Sotto potete vedere il risultato finale molto soddisfacente secondo me.


Il passo successivo è stato dipingere la lava. Anche in questo caso ho utilizzato l’aerografo per sfumare il colore dal bianco al giallo fino al rosso scuro utilizzando sette colori diversi.


Come tocco finale ho aggiunto due strisce led a 12v per creare un effetto illuminazione più realistico, colandoci poi sopra uno stato di cera per candele trasparente in modo da sigillare il tutto. Una domanda che mi hanno fatto in molti è stata il perché non ho usato la resina epossidica. Principalmente l’ho fatto per una questione di praticità, in caso si dovesse bruciare una delle strisce led la cera si staccherebbe facilmente e mi permetterebbe di sostituirla facilmente, a differenza della resina che sarebbe impossibile da rimuovere. Inoltre, essendo la struttura molto grande e modulare (quindi avendo molte fessure) mi serviva un materiale che si solidificasse in breve tempo. La resina richiede solitamente dalle 12 alle 24 ore per solidificarsi e in quel lasso di tempo sarebbe sicuramente colata a terra attraverso gli spazi tra le sezioni.

Settima parte: il terreno e i ritocchi finali
Il terreno è stato realizzato con una mistura di sabbia, colla per piastrelle, vinavil e acqua stesa con la spatola. Quando la mistura era a circa metà asciugatura con un tampone sono andato a picchiettare la superficie per uniformarla e creare delle leggere increspature.
Anche il terreno è stato colorato con l’aerografo utilizzando quattro colori, partendo da un marrone chiaro e andando via via a scurire vicino alle rocce.


Ho deciso di aggiungere in ultimo altre due strisce led sulla seconda cinta di mura per migliorare l’illuminazione generale della struttura. Ovviamente tutta questa illuminazione ha un costo; un cablaggio molto complesso si stende sotto tutto il modello, come potete vedere dalla foto sottostante, rendendo molto lungo e complesso l’assemblaggio.

Infine, ho provato per l’ultima volta il montaggio della struttura, anche se non ho potuto assemblarla completamente per via dell’altezza totale. Inoltre, nella foto sottostante la luce della seconda cinta di mura è ancora bianca, poi corretta nel modello finale rendendola arancione.


Per avere una visione del modello completo allestito con tutte le miniature del caso, vi rimando al link del video del progetto esposto in fiera.
https://www.facebook.com/100050318775523/videos/679956843891989
Questo è stato un WIP molto lungo da leggere, se siete riusciti ad arrivare fin qui vi faccio i complimenti e spero che questo mio progetto vi sia piaciuto; personalmente è stata veramente una sfida riuscire a far combaciare tutti i pezzi ed esporlo in fiera. Ad oggi è il progetto più complesso che ho realizzato ma anche quello che mi ha insegnato di più e mi ha posto davanti molte nuove sfide (sia modellistiche che logistiche).
Probabilmente mi sarò dimenticato di scrivere qualche passaggio o di descrivere qualche materiale quindi non esitate a chiedermi qualunque cosa nei commenti e a suggerirmi miglioramenti e tecniche che avreste usato voi nella realizzazione, in modo da avere nuove idee per i prossimi progetti.
Buon modellismo a tutti!!!